"Tu quoque, brute fili mi" è una frase che si attribuisce tradizionalmente a Giulio Cesare durante l'assassinio da parte di Marco Giunio Bruto il 15 marzo del 44 a.C. Secondo la leggenda, Cesare avrebbe pronunciato queste parole, che possono essere tradotte come "Anche tu, Bruto, figlio mio?", quando si rese conto che anche il suo amico e confidente, Bruto, aveva partecipato al complotto per ucciderlo. Questa espressione è diventata famosa e viene spesso citata per sottolineare il tradimento di un amico o di una persona fidata.
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